Stralci di interviste a Marco Bettin
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Come concepisce l’arte e che finalità assume?
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L’arte è totalità, è amore assoluto ed incondizionato. Fin da piccolo ero appassionato d’arte.
Mi considero un autodidatta, perché non ho mai fatto degli studi specifici.
L’arte deve coinvolgere i fruitori, deve trasmettere percezioni emotive, è come un filtro, fluttuante e in continuo
divenire, se rimane a livello statico, non può penetrare a fondo nella sfera interiore.
L’arte, intesa come rappresentazione fotografica, non ha significato, non emoziona l’osservatore e non permette la libera interpretazione personale.
L’arte deve avvolgere, permeare e trasferire intenso pathos.
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Cosa si propone di trasmettere attraverso le sue creazioni?
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Innanzitutto, la massima libertà interpretativa, desidero stimolare una riflessione meditativa svincolata da blocchi e barriere psicologiche.
Poi, desidero che, ciascuno personalizzi le mie opere su se stesso, per sentirle appieno nella dimensione interiore spirituale.
A ognuno è destinata una propria creazione, come in un percorso virtuale, in cui si intreccia un legame inconscio, ma potente.
Chi acquista le mie opere, è consapevole della sinergia profonda che instaura con esse.
Ogni opera nasconde un peculiare messaggio, intrinseco e subliminale che, il fruitore deve carpire e accogliere nella sua anima.
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Come concilia la passione per l’arte al dono della pranoterapia che, lei possiede?
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C’è grande coesione sinergica, perché l’arte è energia.
Ogni forma di espressione artistica è avvolta da un mistero particolare e c’è un progetto concettuale preciso di elaborazione da seguire.
Ogni pennellata deve essere ben mirata e calibrata.
I colori e le sfumature cromatiche devono essere ben amalgamati e in perfetto e armonioso equilibrio di tonalità.
La pranoterapia è anch’essa energia, allo stato puro, da mantenere e conservare sempre pulita e in condizioni di ottimale equilibrio, per corpo e mente.
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Da quanti anni svolge la professione di pranoterapeuta?
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Da venticinque anni, ho un nutrito e affezionato gruppo di persone che, si affidano a me con piena e totale fiducia.
Io non obbligo mai nessuno a tornare da me, non mi permetto mai esprimere giudizi su nessuno.
Ognuno ha la sua coscienza personale e la propria consapevolezza nell’agire.
Le persone prima, bisogna conoscerle nel loro ego introspettivo, nella sfera più intima, poi si riesce ad interagire e a creare un contatto costruttivo e positivo.
Ho scritto un libro, in cui racconto il mio percorso e spiego le teorie, applicative e meditative che mi guidano.
Vi ho inserito anche quattro misteri, da scoprire attraverso un’attenta lettura riflessiva.
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Quali finalità ha la sua associazione "Nosea"?
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L’
Associazione Nosea Amici di Marco Bettin
,è no profit, composta da volontari, è una comunità fraterna, a scopo benefico.
L’obiettivo prioritario è aiutare i bambini più deboli e gestire i problemi legati al territorio.
Il nostro simbolo distintivo è lo scoiattolo, perché è un animale veloce, agile e con un dinamismo insito nella sua natura, ma al contempo è uno scrupoloso
conservatore. Poi è una creatura tenera e amorevole. Per noi lo scoiattolo ha una valenza simbolico metaforica che, ci rappresenta al meglio nelle caratteristiche costitutive.
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