La biografia di Marco Bettin

Artista italiano. Marco Bettin nasce a Biella nel 1967.

Scopre di avere una innata passione per l’arte in tutte le sue espressioni, da autodidatta sviluppa questo suo talento negli anni fin dalla giovane età.
Per realizzare le sue opere sviluppa ed utilizza svariate tecniche personali e non usuali.

Per Marco Bettin c’è una profonda sinergia, un intenso legame che unisce arte e pranoterapia. Infatti concepisce l’arte come energia, come ogni forma di libertà artistica la considera avvolta da un mistero particolare, come un progetto di collaborazione da seguire.
Nei suoi quadri, ogni pennellata è ben mirata e calibrata. I colori e le sfumature cromatiche sono ben amalgamati ed in perfetto ed armonioso equilibrio di continuità.
Le sue sculture sono il frutto di una accurata e non casuale scelta di materiali. Le pietre da lui utilizzate sono personalmente ricercate in luoghi altamente energetici.

Bettin dice: La pietra è come una noce di cocco, tolta la scorza estraggo il suo latte. Ogni pietra ha un’anima racchiusa in essa che io riporto in luce.

La pranoterapia è anch’essa energia allo stato puro, da mantenere e conservare sempre pulita ed in condizioni di primario equilibrio di corpo e mente.
Da sempre amante dell’arte, Marco Bettin è pittore, scultore ed autore di un libro autobiografico “Fai del bene… e non voltarti mai per sentirti dire grazie” pubblicato nel Settembre 2009.
I soggetti delle sue opere variano dai paesaggi ai volti, dalle immagini sacre alle visioni astratte.

Le sue mostre svoltesi nel 2007, 2009 e nel 2011 a palazzo Boglietti a Biella, sono state eventi con un’affluenza di persone ed apprezzamento degni dei grandi artisti. Nonostante la scarsa promozione voluta dall’artista, il solo passaparola ha portato visitatori dalle più svariate province italiane e dall’estero, con successo di critica manifestato apertamente dai giornali.
Nel 2013 le sue opere sono state esposte nella personale “Suggestioni di Marco Bettin” svoltasi nell’esclusivo contesto della Milano Art Gallery spazio culturale di Milano dal 28 Marzo al11 Aprile.
L’inaugurazione ha visto la partecipazione di esponenti dell’arte e della cultura del calibro di Silvana Giacobini, Claudio Brachino e dello scrittore giornalista e noto opinionista Andrea Pinketts stretto collaboratore del famoso critico d’arte Achille Bonito Oliva, il quale ha elogiato positivamente le opere esposte dell’artista.

Inoltre è stato uno dei cinquanta protagonisti, provenienti da tutto il mondo, di due mostre collettive intitolate Arte in movimento e Colori in movimento , promosse dall’artista Baronessa Maria Lucia Soares.

Bettin sostiene che ogni sua opera nasconde in sé un peculiare messaggio che l’osservatore attento deve cogliere, rapportandolo alla propria dimensione emotiva ed emozionale, lasciandosi guidare dall’energia trasmessa ed entrando in virtuale contatto con essa.
Spiega: “Chi possiede i miei quadri è consapevole del legame profondo ed indissolubile che instaura con essi, infatti è il quadro a scegliere lo specchio dell’anima a cui è destinato“. Bettin usa nascondere nei suoi quadri simboli che, svelati, aprono le porte di tanti misteri.
Sostiene che la simbologia nascosta nei suoi quadri, sfugge anche all’osservazione dei grandi studiosi di esoterismo, perché come lui dice: “Il seme dell’ignoranza cresce nelle menti intellettuali“.

Ribelle ad ogni sistema elitario e mercenario, rifiuta di essere imbrigliato nei canali ordinari di diffusione dell’arte.
Marco Bettin e la sua arte vivono al di fuori di qualsiasi schema preordinato.



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