Si, io sostengo che non c’è miglior giudice delle persone, perché se non ci fossero dei risultati con la pranoterapia, loro non verrebbero più.
Ho visto tante persone con mali diversi, chi fisici e chi mentali; c’è chi si è trovato bene e chi no (ma questo succede anche tra i medici).
Questa storiella, dice che se ti trovi bene vieni e se ti trovi male non vieni.
Ma sappiate tutti, che la pranoterapia non è chimica ma energia naturale che aiuta le persone a stare bene e a crescere con la serenità interna e che non c’è soldo che la può pagare.
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10 risposte a “Non c’è miglior giudice di un paziente”
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Perciò alcune persone,deduco da ciò che scrivi .,sono portate a ricevere questa energia “la prano” e altre invece no.
Questo perchè. .?
Basta venire in cascina un pomeriggio qualsiasi per avere prova evidente della verità di quanto espresso in questo blog.
Come diceva il medico greco Galeno di Pergamo: “Ricordati che il miglior medico è la natura: guarisce i due terzi delle malattie e non parla male dei colleghi.”
E’ proprio impagabile la serenità.
“Chi assaggia ritorna” dice il detto.
Le persone giudicano in base ai risultati che ottengono e tornano. A volte invece si fermano davanti ai pregiudizi e si negano la possibilita’ di star bene attraverso una via alternativa.
Proprio vero Alessandra, a volte per stupidi schemi e pregiudizi, si perde l’occasione buona, forse l’unica!
Risulta più facile credere in una pastiglia in più che non nel “reinventare ” se stessi.
Le persone dovrebbero prima capire perche’ si sono trovate bene o male e poi giudicare la pranoterapia e chi opera.
Provare non costa nulla, male che vada come dici tu, uno non torna. Ma ho avuto prova con te di come la pranoterapia possa aiutare a stare bene se ci si lascia accompagnare!
se la porta è chiusa non si entra e non si esce,
ma ci si xde anke il canto dell’ape
l profumo dell’albero in fiore
lo studio della materia:
riassestamente delle forze di natura elettnostatica,
ma che mystero, chi mi ça dire
x cambiare la materia di studio
e dalla reazione all’azione
Quanti sono i medici che hanno quella serenità interna e la sanno trasmettere.
Quanti sono i medici che mentre sei dentro ad un freddo pronto soccorso ad aspettare ore ed ore ti sanno dire una parola buona invece che riderti in faccia se gli domandi una pastiglia per il mal di testa come a dirti “mica è un farmacia questa” e ti lasciano lì.
Quanti sono i medici che mentre sono in servizio pensano a fare stare bene il paziente anche solo con un sorriso invece che pensare al conto corrente.
Quanti sono i medici che si rivolgono a te anziano, piuttosto che giovane piuttosto che barbone piuttosto che chiunque, come un pari anziché umiliarti con paroloni sbuffando se non capisci cosa stanno dicendo.
Quanti sono i medici che hanno il coraggio di prendersi le loro responsabilità.
Qualcuno sicuramente c’è.
Parlando con degli amici ho però notato una cosa. Che se parlavano di medici 90 su 100 mi dicevano cose negative.
Se invece parlavano dei vari prano che hanno frequentato dicevano che bastava il guardarsi intorno mentre aspettavano, i fiori, gli animaletti, l’accoglienza, qualcuno magari anche il tramonto, già “solo” quello li faceva stare bene tant’è che quando il prano magari gli diceva “mi spiace ma per questa cosa è necessario che tu ti rivolga alla medicina” durante quell’attesa si erano talmente caricati di serenità che riuscivano ad affrontare l’arroganza dei medici con un sorriso