Non c’è miglior giudice di un paziente
Pubblicato da Marco il 23 Giu 2015 alle 14:10

Articolo: Non c'è miglior giudice di un paziente
Si, io sostengo che non c’è miglior giudice delle persone, perché se non ci fossero dei risultati con la pranoterapia, loro non verrebbero più.
Ho visto tante persone con mali diversi, chi fisici e chi mentali; c’è chi si è trovato bene e chi no (ma questo succede anche tra i medici).
Questa storiella, dice che se ti trovi bene vieni e se ti trovi male non vieni.
Ma sappiate tutti, che la pranoterapia non è chimica ma energia naturale che aiuta le persone a stare bene e a crescere con la serenità interna e che non c’è soldo che la può pagare.


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SEZIONE COMMENTI

10 risposte a “Non c’è miglior giudice di un paziente”

  1. Laura ha detto:

    Perciò alcune persone,deduco da ciò che scrivi .,sono portate a ricevere questa energia “la prano” e altre invece no.
    Questo perchè. .?

  2. Massimo ha detto:

    Basta venire in cascina un pomeriggio qualsiasi per avere prova evidente della verità di quanto espresso in questo blog.

  3. Christian ha detto:

    Come diceva il medico greco Galeno di Pergamo: “Ricordati che il miglior medico è la natura: guarisce i due terzi delle malattie e non parla male dei colleghi.”

  4. Gas ha detto:

    E’ proprio impagabile la serenità.

  5. Alessandra ha detto:

    “Chi assaggia ritorna” dice il detto.
    Le persone giudicano in base ai risultati che ottengono e tornano. A volte invece si fermano davanti ai pregiudizi e si negano la possibilita’ di star bene attraverso una via alternativa.

  6. Chiara ha detto:

    Proprio vero Alessandra, a volte per stupidi schemi e pregiudizi, si perde l’occasione buona, forse l’unica!
    Risulta più facile credere in una pastiglia in più che non nel “reinventare ” se stessi.

  7. Ivan ha detto:

    Le persone dovrebbero prima capire perche’ si sono trovate bene o male e poi giudicare la pranoterapia e chi opera.

  8. Silvia ha detto:

    Provare non costa nulla, male che vada come dici tu, uno non torna. Ma ho avuto prova con te di come la pranoterapia possa aiutare a stare bene se ci si lascia accompagnare!

  9. gioel ha detto:

    se la porta è chiusa non si entra e non si esce,
    ma ci si xde anke il canto dell’ape
    l profumo dell’albero in fiore

    lo studio della materia:
    riassestamente delle forze di natura elettnostatica,
    ma che mystero, chi mi ça dire
    x cambiare la materia di studio
    e dalla reazione all’azione

  10. Êl Manu ha detto:

    Quanti sono i medici che hanno quella serenità interna e la sanno trasmettere.

    Quanti sono i medici che mentre sei dentro ad un freddo pronto soccorso ad aspettare ore ed ore ti sanno dire una parola buona invece che riderti in faccia se gli domandi una pastiglia per il mal di testa come a dirti “mica è un farmacia questa” e ti lasciano lì.

    Quanti sono i medici che mentre sono in servizio pensano a fare stare bene il paziente anche solo con un sorriso invece che pensare al conto corrente.

    Quanti sono i medici che si rivolgono a te anziano, piuttosto che giovane piuttosto che barbone piuttosto che chiunque, come un pari anziché umiliarti con paroloni sbuffando se non capisci cosa stanno dicendo.

    Quanti sono i medici che hanno il coraggio di prendersi le loro responsabilità.

    Qualcuno sicuramente c’è.
    Parlando con degli amici ho però notato una cosa. Che se parlavano di medici 90 su 100 mi dicevano cose negative.

    Se invece parlavano dei vari prano che hanno frequentato dicevano che bastava il guardarsi intorno mentre aspettavano, i fiori, gli animaletti, l’accoglienza, qualcuno magari anche il tramonto, già “solo” quello li faceva stare bene tant’è che quando il prano magari gli diceva “mi spiace ma per questa cosa è necessario che tu ti rivolga alla medicina” durante quell’attesa si erano talmente caricati di serenità che riuscivano ad affrontare l’arroganza dei medici con un sorriso

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